Eccoci di nuovo sul #KombatBlog, in cui intervistiamo soltanto i numeri uno! Oggi è il turno di Leonardo Zecchi, campione di MMA.
Ciao Leonardo! Come butta in questa quarantena?
Ciao ragazzi! Inizialmente, non sapendo quanto sarebbe durato il lockdown, non mi ero organizzato al meglio. Credevo (erroneamente) che nel giro di pochi giorni saremmo tornati alla normalità… Purtroppo non ne usciremo così facilmente! Comunque cerco di alzarmi presto al mattino, faccio subito colazione e a metà mattina inizio l’allenamento. Nel resto del tempo alterno lettura, gioco a Basket in cortile, serie TV e verso sera corsetta o bike leggere.
Trovi esista un modo per uscire da questo momento di crisi?
Credo che ognuno dovrebbe cercare di crearsi degli impegni durante la giornata, in modo da non cadere troppo nell’ozio o nella noia, che sono situazioni che portano poi a svogliatezza e mediocrità, e di conseguenza cattive abitudini (cattiva/eccessiva alimentazione, eccessiva sedentarietà, ecc..)
Segui una dieta specifica?
La dieta non cambia molto rispetto ai periodi normali, almeno per quanto riguarda il tipo di alimenti. Cambia però la quantità: rimanendo in casa buona parte della giornata c’è sempre la possibilità di fare qualche “pasto” in più. Comunque, detto questo, mi piace mangiare molta frutta, con interi pasti a base di essa. Ma non mi privo di niente in particolare, compreso occasionalmente pizza o aperitivo.
Ti va di descrivere meglio i tuoi allenamenti?
Inizialmente limitavo gli allenamenti a corsa ed esercizi a corpo libero, ma quando ho capito che il lockdown sarebbe durato a lungo sono passato dalla palestra e ho caricato tutta l’attrezzatura possibile, in modo da avere il necessario a portata di mano. Al momento gli allenamenti sono basati principalmente sulla resistenza, in modo da mantenere buone condizioni fisiche per quando si tornerà alla normalità.
Hai un fighter preferito?
Sì, ma si è ormai ritirato da tempo: Chuck Liddell! Spesso mi è stato d’ispirazione all’epoca dei miei primi match. Ora non ne ho uno in particolare, ma mi piacciono atleti come Stephen Thompson, per il suo stile particolare di striking basato su timing e footwork, oppure un Tony Ferguson per la sua versatilità in ogni distanza di lotta, o un Darren Till, anche se negli ultimi tempi è stato un po’ ridimensionato.
Ti piace studiare il tuo avversario prima del match?
Lo facevo più a inizio carriera (e quindi parliamo di parecchi anni fa), dove in realtà spesso c’era poco materiale reperibile all’epoca in rete sugli avversari. Ora, paradossalmente, dove su ogni atleta si può trovare di tutto, non presto troppa attenzione. Lo fanno però i miei coach, in modo da impostare la preparazione in base alle caratteristiche dell’avversario (e alle mie, ovviamente).
Quanto può crescere in Italia il mondo delle MMA?
Secondo me, per quanto riguarda il livello degli atleti, può crescere ancora tanto, sopratutto con i giovani delle nuove generazioni. Ma per quanto riguarda il richiamo del pubblico (palazzetti, pay per view) ci sarà ancora molto da fare: siamo ancora lontani dai “numeri” di altri paesi.
La prima cosa che farai dopo la quarantena?
Beh, per quanto riguarda l’ambito sportivo, sarà riabbracciare i compagni di allenamento, i coach, gli allievi… e magari “gonfiarci” un po’ dopo tanto tempo!