Nuovo appuntamento con le interviste al #TeamKombat: oggi siamo lieti di poter fare qualche domanda a Davide Armanini, campione mondiale di K1.
Ciao Davide! La nostra grande curiosità, in questo periodo di emergenza Covid-19, è di sapere come voi atleti vivete la quarantena. Ti va di svelarci la tua routine?
D: Ciao ragazzi! Penso che la mia giornata tipo sia come quella di molte persone non sportive. In generale cerco di mantenere un alimentazione sana, dormire nel migliore dei modi, e tenermi in forma cercando di allenarmi a casa con circuiti funzionali a corpo libero! Inoltre, ho la fortuna di avere un allenatore a 200 mt da casa mia con cui mi alleno al sacco: in questo modo non perdo l’allenamento di preparazione fatto prima del titolo mondiale Enfusion, che avrei dovuto disputare qui a Roma a marzo.
Quale sarà la prima cosa che farai ad emergenza conclusa?
D: Andrò a trovare i miei allenatori sparsi per Roma per dargli un abbraccio vero, non virtuale, perché sono prima di tutto una famiglia per me. Colgo l’occasione per salutarli: gli allenatori di K1 Andrea Ferioli ed Emanuele Ascione, il mio coach di pugilato Giovanni Cozzupoli e il mio preparatore atletico Matteo Giunti. Poi, una volta riaperta la palestra spero di rivedere la mia seconda famiglia: i miei compagni di team del “Roma Fight Club”, ragazzi e ragazze che si spezzano di fatica per aiutarmi a preparare gli incontri al meglio. Ultimi, ma non ultimi, tutti gli amici e i parenti che ormai non vedo dall’inizio della pandemia.
C’è qualche altra attività che ti manca a causa del Covid-19?
D: Il mio hobby preferito è la pesca. Il punto forte della pesca è la pazienza, e so che tante persone la ritengono un’attività noiosa, ma con la vita frenetica che ho tra allenamenti personali e il corso che tengo con Andrea, pescare nel tempo libero mi permette di rilassarmi. Sì beh, rilassarmi fino d un certo punto: essendo un amante della competizione, cerco di dare il meglio e prendere più pesci possibili. Ma nonostante siano quattro ore intense, passarle con gli amici in mezzo alla natura mi fa stare bene!
Hai detto di tenere dei corsi: organizzi anche stage in Italia? Ti piace trasmettere la tua esperienza durante questi eventi?
D: Ho avuto modo di organizzare stage e partecipare a camp in qualche regione d’Italia: è davvero divertente confrontarsi con ragazzi alle prime armi e con persone che combattono a livello dilettantistico: ho dato loro dei piccoli consigli, che spero siano stati utili per i match che hanno affrontato in seguito. Il bello degli stage, oltre a conoscere nuove persone, è condividere una passione che in poco tempo trasforma dei perfetti sconosciuti in un gruppo unito. È il bello del nostro sport!
Come definiresti il tuo stile di combattimento?
D: Nonostante sia uno stile molto aggressivo, uso parecchio la testa: credo che in questo, così come in tutti gli altri sport e nella vita, la testa conti per il 70%, e la forza per il 30%. La forza è nulla senza il controllo, giusto? Quando combatto cerco di non sprecare colpi inutili, ma di metterli a segno per portare l’avversario verso le corde o l’angolo. Poi continuo a colpire e scoprire qualche punto da KO, per poi sferrare il colpo della vittoria.
Quali sono i campioni che ammiri di più?
D: Sono diversi, e provengono da sport da contatto differenti. Innanzitutto Nieky Holzken per il K1: ha uno stile perfetto per la Kick Boxing, combinazione di braccia e gambe e combattimento aggressivo. Per la Muay Thai c’è Jonathan Haggerty, un atleta intelligente e stilisticamente bello e funzionale da vedere. Lavora molto con colpi spettacolari e va quasi sempre a segno. Per il pugilato c’è Canelo Alvarez, tecnicamente perfetto e che ultimamente ha dimostrato di essere forte anche in difesa, dando spettacolo con schivate al limite. Poi ci sono Ramon Dekkers, Kevin Ross, Mayweather e tanti altri…
Quali obiettivi vorresti raggiungere nel breve termine?
D: Purtroppo questa pandemia ha fatto saltare gli obiettivi che mi ero prefissato per quest’anno, ma non sono tipo che programma a lungo termine: cerco di vivere alla giornata, match dopo match. Il mio obiettivo principale è logicamente portare il tricolore a promotion mondiali importanti come Glory o One: penso di poterci arrivare, ma va dimostrato coi fatti. Proprio come tutte le cose nella vita!
Grazie Davide per il tuo tempo! Vuoi dire qualcosa ai tuoi fans?
D: Voglio ringraziarli innanzitutto per seguirmi costantemente, per il tifo che fanno ogni volta che assistono ai miei combattimenti, e per gli “in bocca al lupo” che mi inviano prima di ogni incontro. Ricevo molti messaggi di incoraggiamento: se non rispondo a tutti, non temete, non è perché me la tiri! Siete davvero tanti, e spesso non ho il telefono a portata di mano: dopotutto sono un tipo un po’ anti-social!