Proseguiamo il ciclo di interviste ai membri del TeamKombat: è il turno di Vissia Trovato, campionessa mondiale di pugilato.
Ciao Vissia, vediamo spesso foto dei tuoi allenamenti casalinghi. Qual è l’aspetto più difficile di questa quarantena?
V: Ciao ragazzi! Per quanto uno sport da combattimento possa essere considerato “singolo”, nasconde un enorme lavoro di squadra. L’angolo stesso è di fondamentale importanza: non esiste pugile al mondo, neanche Muhammad Alì, che non abbia avuto come punto di riferimento il proprio maestro o un compagno di allenamento. Allenarsi da soli è una delle cose più difficili, perché sul ring sei da solo, ma in palestra ti prepari con i tuoi compagni di sparring che stanno sudando insieme a te. In questo periodo di quarantena invece sudi soltanto tu, e non hai di fronte qualcun altro che stia condividendo quella fatica: l’aspetto più difficile è proprio trovare unicamente in se stessi la forza e la motivazione.
Sappiamo quanto sia importante per te l’attività fisica: qual è la tua giornata tipo tra le quattro mura di casa?
V: In questo periodo di clausura forzata, devo ammettere che non è stato facile trovare subito una routine domestica che mi facesse sentire soddisfatta di come stavo investendo il mio tempo. Sportivamente parlando la paura all’inizio era proprio quella di non riuscire a fare tutto, per la mancanza di mezzi (attrezzi, sparring ecc) e quindi in un primo momento è subentrata la frustrazione. Poi pian piano ho capito che dovevo guardarmi intorno e sfruttare al meglio i mezzi a mia disposizione e usare anzi questo disagio per trarne dei benefici. E’ stato un po’ come attraversare un infortunio ed tramutarlo in un’occasione per concentrarsi su aspetti che spesso si tralasciano per mancanza di tempo.
Sono fortunata ad avere un giardino che mi permette di allenarmi all’aperto e godere delle giornate di sole, dedicare il tempo alle tecniche base, scoprire esercizi nuovi ed inventarne di altri. Dedicare al corpo un ascolto più profondo e attento, libero da ansie prestazionali o legate alla preparazione di un incontro.
Quale credi sia il segreto per superare questo momento che l’Italia sta vivendo?
V: Come sempre il fighter vincente è colui che, in una situazione inaspettata, riesce ad adattarsi e usare in maniera intelligente le frecce a disposizione nel suo arco, senza incaponirsi ottusamente sul perpetrare una tattica resa inefficace dagli eventi imprevisti. Lo stesso vale nella vita.
Uno o più fighter che ammiri di più?
V: Ci sono sicuramente due figure importanti che ciclicamente riguardo perchè per me sono fonte di ispirazione: di entrambi ammiro non solo le immense doti tecniche, ma specialmente il loro atteggiamento prima e durante la gara.
Uno è Roberto Duràn, una leggenda del pugilato internazionale, campione affermato in diverse decadi oltre che in molteplici categorie di peso. I suoi incontri trasudano voglia di vincere ad ogni costo, senza risparmio di energie. Nei suoi occhi e nella sua postura si legge la completa assenza di dubbi, la totale certezza dei propri mezzi e la sfumatura di incoscienza che porta gli audaci a correre sempre un po’ oltre la linea del limite.
L’altra è Yesica Bopp, pugile argentina nei mini mosca. E’ una donna pugile che si muove sul ring con la velocità e destrezza si un uomo, ma è capace di esprimere forza, esplosività e voglia di vincere senza in nessun modo snaturare la sua femminilità. Sale sul ring indossando sempre un sorriso splendente che sembra volere sottolineare come per lei quelle corde siano il posto più bello del mondo.
Parlando di femminilità: ti è mai successo di sentirti non a tuo agio nella veste di pugile, in quanto donna?
V: C’è una frase che ripeto spesso: “Mi piace essere femmina, ma non femminuccia”. Reputo che la femminilità possa essere espressa in molti modi, ma non nascondendosi dietro ad un corpo o un atteggiamento fragile. Non mi piace quando una donna si atteggia in maniera troppo maschile, scimmiottare gli uomini non è essere femminile, ma praticare uno sport lo è. Non vedo il problema di una donna che fa pugilato: c’è molta forza in tutti gli sport agonistici praticati ad un determinato livello. Il fatto di essere pugile non toglie niente alla mia femminilità.
Fuori dal ring sei una cantante: c’è connessione tra musica e pugilato?
V: Credo che tutte le persone costruiscano la propria personalità in funzione di una serie di luci e di ombre, contrasti che fanno in modo di darsi valore a vicenda. La mia passione per la musica, che è stata un lavoro fino a che non ho incontrato il pugilato, è un modo di esprimermi attraverso la mia voce. Nel pugilato utilizzo anche il resto del corpo, ma in entrambi i casi sono su un palco, cercando di emozionare le persone attraverso le emozioni che provo io. Trovo quindi che ci sia un legame molto più stretto di quello che possa sembrare.
Da pugile, qua è il match di cui vai più fiera?
V: L’ultimo incontro che ho disputato è stato sicuramente uno dei tasselli più importanti della mia carriera. Ho combattuto in Canada, finalmente da quella parte del mondo in cui si è scritta la storia del pugilato, per due cinture mondiali WBC e WBA , che era uno dei sogni che ho sempre avuto, e mi sono confrontata con una vera campionessa di fama internazionale.
Ho potuto misurarmi con il pugilato che conta davvero, dimostrando a me stessa ancora una volta di che pasta sono fatta. Ho combattuto 10 round al livello della mia avversaria, dandole filo da torcere e portando a casa una sconfitta solo sulla carta, perchè nell’animo la consapevolezza di quello che io e il mio team abbiamo dimostrato vale una vittoria.
Grazie di averci mostrato questo lato di te, Vissia! Ti chiediamo di salutarci salutando i tuoi fans.
V: Sembrerà una frase già sentita mille volte, ma quello che mi sento di voler ripetere è questo: “il limite è solo nella nostra testa“
Questo vale nell’affrontare le piccole difficoltà quotidiane come come le grandi sfide. Il ring è la grande metafora della vita, ed è questo il suo fascino, come affrontiamo le cose lì sopra è uguale a come le affrontiamo nel nostro quotidiano. Se impariamo davvero a concentrarci sulla difesa, saremo in grado anche di schivare molti tiri mancini della sorte.