Nuova settimana, nuovo articolo sul #KombatBlog! È il turno di Cristian Faustino, campione del mondo di K1.
Ciao, Cristian! In tanti lamentano che il Covid-19 abbia cambiato le loro vite. Tu a cosa hai dovuto rinunciare durante la pandemia?
C: In realtà lavoro come sempre otto ore: alle 17, però, invece che correre in palestra corro a casa, mi cambio, scendo in giardino e mi alleno lì.
Come riesci a far convivere lavoro e allenamento?
C: Il lavoro occupa gran parte del mio tempo, ma mi lascia lo spazio per potermi allenare giornalmente. È abbastanza impegnativo, però la determinazione che ho mi permette di combattere comunque ad alti livelli.
Che tipo di allenamento fai, ora che le palestre sono chiuse?
C: Mi organizzo per fare molti circuiti, sfruttando la mia ragazza per fare più PAO possibili, così da mantenere il fiato e la tecnica.
Segui una dieta specifica in quarantena?
C: Cerco di mantenere la dieta durante la settimana e mi concedo qualche sgarro nel weekend.
Ad un certo punto della tua vita hai iniziato a combattere. Qual è il personaggio che ti ha stimolato ad intraprendere questa carriera?
C: Sicuramente Van Damme. Mio padre è un appassionato, quindi già da piccolo guardavo tutti i suoi film.
Hai un fighter preferito?
C: Tra i tanti che potrei nominare c’è sicuramente Andrei Kulebin.
Quando è stato il tuo primo match?
C: Nel 2010. Ricordo solo che sono stati tre round con tanta foga e poca tecnica.
C’è una vittoria (e una sconfitta, se vuoi) che riterresti la più importante?
C: Una delle mie vittorie più importanti è stato il match in cui ho vinto il titolo intercontinentale contro lo spagnolo Fernandez, sono stati 5 round di fuoco. Di sconfitte importanti ce ne sarebbero anche più di una: Harrison, Singdam, Ozkul, Varga. Sconfitte che per me sono state delle vittorie, in quanto vere guerre.
Raccontaci dell’incontro con Varga!
C: È stato sicuramente emozionante combattere contro un nome come quello di Gabriel Varga in un evento prestigioso quale il Bellator. È stato come l’aspettavo, conoscendo bene la resistenza e prestanza fisica dell’avversario: 5 round davverso intensi. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatto, anche se la voglia di portare a casa la cintura era tanta! Chissà, magari ci sarà un altra occasione!
Com’è per te combattere all’estero?
C: I grandi eventi sono belli ovunque essi si disputino. Mi piace combattere all’estero, è un modo per girare il mondo. Inoltre avere il tifo contro è uno stimolo in più, mi dà molta carica e ho l’idea di non avere nulla da perdere. Naturalmente anche avere il tifo di casa, con le persone che urlano il mio nome, è una bella scarica di adrenalina!
Come definiresti il tuo stile di combattimento?
C: Posso definirlo in un solo modo: sempre avanti.
Studi molto gli avversari che dovrai affrontare?
C: Non molto, lascio questa parte ai miei coach, di cui mi fido ciecamente.
Parli di Mario Zanotti, giusto? Com’è il tuo rapporto con lui?
C: Mi conosce e sa come prendermi, sia in palestra che durante le fasi Pre-Match. Mario è più di un semplice coach: con lui mi confido.
Sei un tipo scaramantico? Hai qualche rituale pre-match?
C: Porto sempre una collana che mi regalò mio fratello Anwar anni fa. La metto il giorno del peso e la tolgo solo poco prima di salire sul ring.
Hai obiettivi nel breve termine?
C: Mi piacerebbe essere conosciuto a livello mondiale.
Per fare questo ci vuole determinazione: dove trovi la motivazione per continuare?
C: È difficile da spiegare. Quando sei sul ring che combatti, dando e prendendo colpi, ti senti vivo. Sono emozioni anche contrastanti tra loro: adrenalina, tensione e voglia di fare. In quei momenti, anche se mi faccio male, scatta qualcosa che supera tutto questo e capisco che non ci rinuncerei per nulla al mondo.
Quanto può crescere in Italia il mondo del K1?
C: Dipende da che punto di vista. Il livello degli atleti è sicuramente alto, ma dal punto di vista del riconoscimento può crescere ancora molto perché in Italia, rispetto a molto altri paesi, si fa fatica a vivere solo di questo.
Speriamo davvero che le cose cambino! Grazie Cristian, che ne dici di lasciarci raccontando ai tuoi fans come incontrarti?
C: Certo! Di recente ho cominciato ad organizzare qualche stage. Purtroppo a causa del virus ne me sono già saltati due, però l’idea di ricominciare a farne di stimola tantissimo. Quando accadrà, vi aspetto lì. Grazie a voi!